Arriviamo insieme nel parcheggio
sotterraneo. Lei trova posto nell'area B, di fronte alle scale
mobili. Io appena più in là, oltre la Panda blu di un'anziana
signora.
Ne seguo il profumo lungo il corridoio
delle verdure. E' più forte dei meloni maturi, della menta, dei
pomodori di stagione. Zigzago tra i carrelli e ci incontriamo alla
bilancia. 'Prego, prima lei'. 'Grazie', mi sorride. Ci precede però
una signora sulla settantina, dal passo malfermo e dallo scatto
feroce.
Mi raggiunge più tardi al banco frigo.
Mi accorgo di lei dalla sua mano sottile che quasi mi sfiora per
raggiungere uno yoghurt cremoso alla frutta. Mi volto, si volta.
'Scusi, mi prende il latte fresco lì in alto?', mi distrae
improvvisa una voce. Il tempo di voltarmi e l'attimo è passato.
Ci incrociamo, affianchiamo,
intrecciamo di continuo. Di corsia in corsia. La pasta è quella di
Gragnano per entrambi. Ci piace la cioccolata fondente extra. Abbiamo
in programma una grigliata: spiedini e pancetta per me, salsiccia e
puntine per lei. I carrelli sono muti testimoni di una crescente
affinità.
Alla scelta dei vini mi conquista
definitivamente. La vedo di fronte ai rossi mentre ripone sicura un
Taurasi del 2008. Vorrei quasi abbracciarla. Ci separa però un
carrello abbandonato. Quando viene spostato dall'attempata
proprietaria affezionata al Tavernello, lei è già in fila alla
cassa.
Ci rivediamo infine al parcheggio
sotterraneo. Di sfuggita le lancio uno sguardo che pronta mi restituisce rilanciando con un sorriso. Mentre carica la spesa nel
bagagliaio una delle buste si rompe. Come in un sogno lascio cadere
la mia spesa e mi lancio verso di lei. A metà del volo mi risveglia un colpo di
clacson e lo stridìo di una frenata. La Panda blu completa la
retromarcia e riparte sgommando. Una mano ossuta mi invita ad andare
altrove.
Lei è ancora lì, alle prese con la
busta rotta. L'aiuta con straordinaria cordialità uno dei buttafuori
del supermercato, divisa blu con bicipiti a vista e petto depilato
d'ordinanza. L'aiuta per un tempo indefinito, riponendo i prodotti
caduti uno ad uno.
Impietrito assisto sino all'invito ad
andare altrove che il buttafuori, di nascosto da lei, mi rivolge con
un gesto secco. Ripulito il jeans dallo
yoghurt che la Panda fatale ha proiettato tutto intorno metto in moto e vado via.
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