E' sera, passeggiamo sotto i
portici, le luminarie in festa. Nell'aria le caldarroste, il freddo mitigato dalla mano che stringe la mia. Nel
mercato vecchio le pescherie preparano la chiusura con detersivi
strabordanti, le mamme trascinano bambini appiccicati alle vetrine dei dolci, i fruttivendoli espongono cesti colmi e colorati. E lì vedo lei, va per gli ottanta. Il passo malfermo ma
elegante. L'amore per i cappelli di feltro a tesa larga e la mano curata che si
muove veloce. Con voce squillante, leggermente nasale, intrattiene l'anziano
commesso ammaliato dagli occhi profondi. Vedi, dico alla
mano che stringe la mia, tu sarai così, si capisce già. E io
resterò sempre rapito dai tuoi occhi, mi piacerebbe aggiungere. Ma Lei è
già andata via, il calore di uno schiaffo sulla guancia.
Allora torno a casa. Confuso dal
presente, cercando di dimenticare il passato, senza pensare al
futuro.
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