mercoledì 4 settembre 2013

La cultura tira, più di un carro di buoi

La cultura tira, più di un carro di buoi.

L'animatrice sovrappeso mi guarda languida, con l'occhio spento dalla maria o dal poco sonno. Mi propone il tressette delle quattro o la corrida alle 9. 'No grazie, ho un impegno', le dico fingendo dispiacere e mi rituffo nella lettura della gazzetta.


Il pomeriggio è caldo, il sole picchia. Alla fine della spiaggia c'è una grotta, oggi aperta per le visite. Casco arancio e occhi azzurri che si muovono veloci. È la guida. 'Un biglietto', dico subito. Le mani sottili illustrano gli apogei primitivi e sistemano i biondi ciuffi ribelli dietro le orecchie. 'Era inizialmente un luogo di culto'. Annuisco con attenzione. Si sistema il foulard intorno al collo, lasciando scoperta la scollatura. 'Successivamente nella grotta furono costruite capanne, si vedono ancora i fori per fissare i pali'. Guardo i fori brevemente, il poco che basta per non far sembrare eccessivamente insistente lo sguardo che segue i motivi floreali del suo vestito. 'Abbiamo ritrovato molti utensili, questa è la riproduzione di un chopper'. E mi porge una pietra scheggiata. La soppeso, ne seguo l'orlo tagliente con la punta dell'indice. Gliela ripasso, le dita si sfiorano. 'Infine fu utilizzata come luogo di sepoltura, quelle sono le nicchie che contenevano i corpi'. Guardo le nicchie, proprio dietro le sue gambe snelle e abbronzate. 'La visita finisce qui. Per chi vuole c'è in vendita un opuscolo illustrato".

Ne prendo due copie.

L'animatrice sovrappeso mi guarda languida, con l'occhio spento dalla maria o dal poco sonno. Mi propone il gioco aperitivo. 'Non posso - le dico secco - sto leggendo una cosa importante'. E mi rituffo nelle illustrazioni dell'opuscolo.


La cultura tira, più di un carro di buoi.


2 commenti:

  1. Stai parlando di quella di spalle vero? L'ho capito dal motivo floreale.

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