Nascosto dietro una console sempre
troppo grande. La silhouette di una testa con grandi cuffie che si
muove a tempo. Le mani rapiscono ipnotiche gli sguardi. Passano
dischi, uno dopo l'altro. Sconosciuti. La riconoscibilità, nei rari casi in cui si presenta, è ridotta ai minimi termini da remixaggi che violentano tempi e
suoni.
Lentamente i piedi escono dalla
tranche. I passi sostituiscono i salti. Le birre rapiscono sguardi
più dei dischi. Solo resta una coppietta che si bacia al centro
della pista. All'ultimo pezzo sconosciuto si allontano anche loro,
continuando a baciarsi ad occhi chiusi.
Cosa pensa il dj quando ha di fronte
una pista vuota e migliaia di bicchieri che si svuotano parlando d'altro?
Penserebbe qualcosa se per un attimo, uno soltanto, alzasse lo sguardo.
Penserebbe qualcosa se per un attimo, uno soltanto, alzasse lo sguardo.
E invece imperterrito continua per la
sua strada. Sbagliata.
Come certi dirigenti del PD.
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