mercoledì 6 agosto 2014

Il giubbotto con la pelliccia


Lo incontro la prima volta in una fredda sera di febbraio di molti anni fa. Cerco un coinquilino per dividere l'appartamento e si presenta lui. Pingue, camicia a fiori aperta sino al quarto bottone e capello lungo non curato.  Neanche si toglie il giubettino con pelo nei risvolti che dopo una breve occhiata all'appartamento, due camere più cucina e bagno microscopico, deciso mi dice:
“A posto. Da lunedì mi trasferisco.”
“Starei ancora vedendo persone, ti faccio sapere”.
“Arrivo nel tardo pomeriggio”. E arriva davvero.

Sornione trascorre quasi tutto il tempo in casa, tra insaccati piccanti e studio del diritto. Generoso non esita a condividere tutto ciò che ha. Dalla salsiccia, tagliata a pezzettoni grossi, alle nozioni giurisprudenziali che ti investono senza possibilità di salvezza. Questo fare affabulatorio funziona in particolare con le ragazze, stordite dal capocollo e dalle fattispecie non resistono al suo fascino.

Sex machine, si inizia a chiamarlo. Per scherzo, per invidia, per ammirazione.

Le affollate feste che nel minuscolo appartamento prendono corpo sono il suo preferito territorio di caccia. Perenne bicchiere di vino in mano, rigorosamente aglianico, vola di fiore in fiore.

Sino ad una sua festa di compleanno, alcuni anni dopo. 'Viene una che ho conosciuto al lavoro', dice. Stavolta non vale, pensiamo, vuole vincere facile. Si chiacchiera, si beve, ad una certa ora si finisce in locale a ballare. 

'Oh, ho visto Sex con una dietro un cespuglio - dice un amico trafelato – si tenevano per mano'. 
In quel preciso istante tutto si sospende, anche il deejay ferma la musica e le luci si accendono. 
'Come per mano? La palpava con l'altra però? Limonavano?'. 
'No, per mano e basta, seduti su una panchina'.

Si iscrive in palestra poco dopo, perde peso, si taglia i capelli. “Grigliata al parco con gli amici?”, “No, ho un impegno pregresso e contestualmente sto seguendo un regime alimentare meno calorico”. “Ordiniamo un rosso di giù, quelli tipo petrolio?”, “No, guarda preferisco orientarmi per un rosè frizzante e fresco”. Indossa spesso capi firmati, sul lavoro è sempre in completo impeccabile. Il giubbotto con la pelliccia inizia ad ammuffire nell'armadio.

Un giorno accade l'irreparabile. Consulto tra amici e gli proponiamo una gita al mare in riviera, di quelle che chi guida, estratto a sorte, è l'unico che ricorda. “Mi dispiace, non posso – risponde  – proprio domenica a Forlì c'è una mostra di piante grasse imperdibile”. Silenzio.

'Per un po' mi trasferisco da lei - mi dice qualche mese dopo – per ragioni fiscali mi conviene spostare il domicilio'. Porta via tutto, i completi, i testi di diritto e il geranio. Dimentica a casa il giubbottino, quello con la pelliccia.

“Di chi è questo giubbotto?”, mi chiede il nuovo coinquilino.
“E' di Sex”
“Chi è Sex?”
“Sex è morto, bello, sex è morto”.


Nessun commento:

Posta un commento